FILM-TV RAI IL 3 GENNAIO SU CHIARA LUBICH. “PER VALLO È STATA MOLTO PIU’ DI UNA CITTADINA ONORARIA”

La storia di Chiara Lubich si apre dai territori, dalle zone montane trentine, al mondo. Bene ha fatto la Rai a volerla raccontare, nella serata di domenica 3 gennaio, in un film-tv per il quale ho ringraziato i vertici del servizio pubblico oltre al Direttore di Rai Fiction. Ho scritto al Presidente Foa, all’Ad Salini, al Cto Ciccotti e alla dott.sa Ammirati di RaiFiction dando atto in primo luogo di un intenso lavoro che prosegue con Uncem per migliorare il segnale tv nelle valli, ma anche per esprimere il ringraziamento di Uncem e mio per il racconto della storia di Chiara Lubich, dal 1943 a Trento. Le vicende di Chiara si muovono in molte zone montane, dalla Valle di Primiero alle Valli di Lanzo, dal Valdarno con Loppiano sino alle zone dei Colli Romani. Nasce da quella che si definisce ‘provincia’ italiana l’avventura del Movimento dei Focolari, per aprirsi al mondo. Provincia che non è “Provinciale” come il CorSera ha ribadito qualche settimana fa. Una straordinaria avventura che ha toccato migliaia di comunità, coinvolto imprese, Istituzioni, Politici. Come Igino Giordani, Deputato, esempio per molti. Oggi quella vicenda umana e spirituale di unità e coesione è attualissima e come detto un anno fa, il 25 gennaio 2020, dal Presidente Mattarella per le celebrazioni del centenario di Chiara, ‘sono valori, quelli della fraternità e dell’altruismo, del dono, che Chiara Lubich ha riproposto con efficacia e con vigore, partendo da quell’abisso di umanità che era stata la guerra. Contro quell’abisso parte il messaggio di fraternità, di riconciliazione, di unità di Chiara Lubich. È stato un grande segno di speranza, che va vissuto e visto e ricordato perché ciascuno assuma le proprie responsabilità verso gli altri, a partire dalle generazioni più giovani, sovente più sensibili e più disponibili'”.

E Chiara – cittadina onoraria di Torino, Roma, Bra, Marene, Trento… – “per Vallo è stata molto più di una cittadina onoraria“. Don Vincenzo ricordava spesso questa frase che un Vescovo ebbe a ripetergli all’indomani della morte della fondatrice del Movimento dei Focolari, il 14 marzo 2008. La storia di Vallo nella seconda metà del Novecento è stata plasmata – seppur non in modo omogeneo e con la necessità di una lente per una corretta lettura ex-post degli eventi e degli atti – dalla Spiritualità dell’Unità che ha cambiato il volto del paese oltre che della parrocchia. Di certo aveva ragione Vania de Luca, Vaticanista di RaiNews, nell’affermare la profonda capacità rivoluzionaria di Chiara nel Dopoguerra, contagiando “da Trento al mondo” e passando anche per una comunità normalissima che oggi – dopo la morte del “parroco-fondatore” oltre che di Chiara stessa, e il progressivo venir meno di tanti impegnati in sei decenni, come don Guido Bonino e Luciano Pavan – monta un nuovo percorso, tutto da scrivere, leggendo i segni dei tempi e la complessità del “noi”, di certo vincente sull’Io. Con quell’urgenza di “comunità vive” che ancora trasformino una Chiesa stanca (e stando a certe liturgie, anche noiose e povere di contenuti, oltre che di “famiglia”) e una società apparentemente senza “costruttori”. Desiderati da tutti, ma prima di tutti cresciuti con Chiara, Igino Giordani, o per stare a Trento, da un gigante come De Gasperi.

Nessun commento

Il form commenti è chiuso al momento.