SALVIAMO I PAESI
Le festività che si stanno concludendo hanno visto da un lato un ritorno alla normalità, ai pranzi e ai momenti conviviali condivisi, agli scambi di auguri fatti di persona. Dall’altro una diffusione del Covid ancora alta, seppur meno foriera di conseguenze gravi o addirittura nefaste, grazie alla maggioranza degli italiani che si sono vaccinati.
L’andamento della pandemia nel Ciriacese e nelle Valli di Lanzo, rapportata ai dati nazionali, consente nel suo piccolo di valutare meglio la bontà o le conseguenze di determinate scelte. I piccoli numeri “parlano” più di quelli macroscopici.
Oltre il 10% degli over 12 non vaccinati (circa 5 milioni di Italiani), si traduce nei nostri paesi e città in valori importanti. Ciriè avrebbe circa 2000 persone non vaccinate, Lanzo 500, Cafasse 300, Nole 600, Varisella e Vallo un centinaio, e così via. Stupiscono meno allora le decine di contagiati anche in piccole realtà. E non dovrebbero abbindolare più nessuno le teorie complottiste dei no-vax, le negazioni di evidenze scientifiche, le insinuazioni (la miglior difesa è l’attacco?) che il virus lo diffondono i vaccinati. E nei paesi, gli ignoranti vengono prima a galla. Anche innescando discussioni delle quali non si sente il bisogno. Manco al bar o in panetteria.
I vaccinati si aspettano oggi meno tolleranza verso i negazionisti. Occorrono passi avanti, per non dover chiudere nuovamente tutto. Non esiste – per esemplificare – che chi ha il diritto (e il dovere) di chiedere il green pass rafforzato per entrare nel suo bar o ristorante, non abbia anch’egli (con i collaboratori) l’obbligo di possederlo. Così come il lavoratore di un negozio, un artigiano, un autonomo, che entrano in contatto coi clienti. E così via in molti settori della vita quotidiana.
In tempi di pandemia – anche in un paese piccolo da salvare – le scelte personali incidono sulla salute di tutti. Occorre che ognuno agisca. Solo così salviamo i paesi e il Paese.
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