PASSO DELLA CROCE, LA STORIA SI RIPETE
Domani, sabato 7 settembre, Vallo torna ai 1.256 metri del Passo della Croce, tra il monte Turu e il monte Druina. All’ombra della croce in acciaio e legno alta quattro metri e davanti alla statua di “Maria, Madre della Misericordia” alle 11 si terrà la messa e a seguire il pranzo organizzato dalla Pro Loco, dagli Alpini e dal Gruppo Aib.
Una storia che si ripete ogni anno, dl 2000. E almeno da un paio di secoli. Come ricorda Giovanni Bussone, la posa della Croce risale al 17° secolo e fu opera degli abitanti dell’alta valle. Il passo serviva da transito agli abitanti di Usseglio, Lemie e Viù per raggiungere la bassa valle e poi scendere a Torino. La croce fu rimossa durante la Seconda Guerra mondiale (per strategia di depistaggio militare da parte dei partigiani) e ricollocata dai Vallesi subito dopo l’evento bellico, mentre quella attuale è dell’inizio terzo Millennio, montata dal gruppo Alpini di Vallo. Tutti ricordano l’arrivo della stata di “Maria, Madre della Misericordia”, bianca in vetroresina, sulle spalle di Roberto Risplendi, a inizio settembre 2000, nell’anno del Giubileo. Grandissima l’emozione per tutti i partecipanti e per Roberto che tutta la comunità ricorda con stima e affetto. Negli ultimi vent’anni, al Passo sono saliti sacerdoti, diaconi, seminaristi arrivati a Vallo da tutto il mondo: un segno forte della “montagna che unisce” e del legame universale della comunità cresciuto sin dal 1967. E non certo esaurito.
Anche domani sarà una festa con persone in arrivo da tutto il Torinese. “La luce posta sulla croce – ricorda spesso monsignor Chiarle, parroco di Vallo – si vede da tutta la pianura”. “E aiuta anche a ricordarsi di pregare – evidenzia Alberto Colombatto, primo cittadino di Vallo – o almeno a guardare in Alto… Ne abbiamo moltissimo bisogno”.
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