1736 1962 2020. 8 DICEMBRE. LA MADONA ‘D VAL

“È sempre stata la Madona ‘d Val. Me lo ricordavano i miei genitori a Cafasse e tutti dai paesi vicini venivano a messa a Vallo”.

Dal 1962, o quasi, è stata la frase di apertura. Il lead della messa dell’8 dicembre. L’apertura. Prima della benedizione. Tutti gli anni.

Don Vincenzo iniziava così. Lo sanno tutti.

Non questa volta. Non oggi. Ma zero nostalgia. Ora lui guarda l’Immacolata, che “nel silenzio si rivela”. E ci aiuta a vivere… anche quel canto che – forse non andrebbe detto – ci aveva ammonito di “non cantare se non lo vivete. Se lo cantate senza vivere, meglio non cantarlo”. Lo aveva detto, Don. E aveva spinto a un esame interiore quelli che, allora e dopo, l’hanno inteso.

L’Immacolata è la “Madona ‘d Val”. Ma non solo per via della statua barocca del 1736. Per molto altro. Che si rivela. L’Immacolata protegge Vallo. Come a Fiano la Madonna del Rosario, a Venaria Maria Bambina e via così.

Spinga a vivere. A perseverare, come diceva sempre Don Vincenzo con tanti che non ci sono più fisicamente. Proviamoci.

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