LEGGERE LA COMPLESSITA’, RICORDANDO GIOVANNI

L’Istituto superiore Federico Albert di Lanzo ricorda oggi, giovedi 21 gennaio, il professore Giovanni Bertinetti, Docente della scuola di via Tesso, a vent’anni dalla morte. Una cerimonia alla presenza del Dirigente Scolastico prof. Giorgio Vincenzo Minissale, della Sindaca di Lanzo prof.sa Ernestina Assalto, della moglie di Bertinetti prof.sa Enrica Coletti, dei Colleghi Docenti e degli Studenti. L’iniziativa si tien in diretta live Zoom (è necessario iscriversi collegandosi al link https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_CyNTqx87T_OBW-N_8kBl1Q), trasmessa dalla sala multimediale intitolata nel 2004 proprio a Giovanni Bertinetti al primo piano dell’Albert.

Il professor Giovanni Bertinetti, docente di filosofia e scienze umane, ha lavorato negli anni 1995-2000 all’Albert dove, unitamente ad alcuni Colleghi, ha sviluppato progetti per il liceo psico-socio-pedagogico e in particolare per il liceo delle scienze sociali, nato a Lanzo a livello sperimentale nel 2000. Proprio per questo nuovo indirizzo – che ho frequentato – la sua azione è stata decisiva, insieme ad esempio alla prof.sa Maria Cristina Vietti. “Il lavoro a contatto con gli alunni era per Giovanni una fonte di arricchimento intellettivo e umano – evidenzia Enrica Coletti – tanto che nel momento in cui ha appreso la notizia della terribile malattia che lo aveva colpito, il suo pensiero è andato non solo alla famiglia ma anche ai suoi alunni cui era molto legato”. “Sono trascorsi vent’anni dalla sua morte – aggiunge la Sindaca Ernestina Assalto – ma ricordo Bertinetti, insieme a tanti docenti e studenti dell’Albert, con particolare lucidità. Era stato un pioniere nell’insegnamento delle scienze sociali, nel nascente liceo che è poi diventato delle scienze umane, così importanti oggi per comporre la complessità della realtà nella quale operiamo. Ricordarlo oggi vuol dire evidenziare le tante cose positive fatte, stimolo per tutti noi”.

“Sono onorato di poter ospitare all’Albert questa cerimonia – spiega il Dirigente Scolastico, prof. Minissale – Sarà semplice ma allo stesso tempo importante. Non ho conosciuto il prof. Bertinetti ma so bene quale sia stata la spinta sua e di altri colleghi docenti che lavorano ancora all’Albert per aprire quel nuovo corso di studi nel 2000 e per dare nuove forme di partecipazione, impegno, coesione agli studenti e all’intera comunità scolastica. La sua testimonianza vive oggi nell’impegno di tutti noi, con passione e determinazione”.

Cosa ci lascia oggi il prof. Bertinetti, mi chiedo? Ricordo bene le sue lezioni, un anno in classe insieme. Ricordo il primo giorno e quello in cui ci è stato detto che Giovanni ci aveva lasciato. Ricordo il manuale di “scienze sociali”, materia che incrociava discipline poco “liceali”, vera novità allora, così attuale. Oggi ci sono diversi licei, anche con impronta economica e appunto sociale, umanistica. Vent’anni fa eravamo – Albert di Lanzo e Berti di Torino – una piccola ma interessante “avanguardia”. Non uno scientifico, non classico, non psico-socio-pedagogico, ma scienze sociali. Ho sempre detto che mi ha orientato, quel liceo di cinque anni, per e in tutto il percorso che è venuto dopo. Leggere la complessità, restare sul territorio e guardare oltre i confini, essere “glocal”, applicare in stage quanto studiato, interpretare pezzi di realtà – prima con Giovanni Bertinetti poi con Claudio Torrero, con Maria Cristina Vietti, con Francesco Simone e tanti altri Docenti – sono la grande eredità di quel liceo. Tutti del proprio liceo hanno tanti ricordi. Sono i più belli. Io ho sempre detto che quel liceo a Lanzo è stato fondamentale per me e per quanto sto facendo ora. Il merito è di chi lo ha costruito – Giovanni Bertinetti prima di tutti – e lo ha voluto a Lanzo, scuola di montagna che oggi è al centro dell’innovazione che cresce sui territori.

Ancora una cosa. Bertinetti era stato Consigliere comunale nel suo Comune, tra i più giovani eletti d’Italia. Credeva moltissimo nel legame tra comunità e territorio. Chissà cosa avrebbe detto oggi nel guardare a Lanzo e alle sue Valli al centro di dinamiche sociali ed economiche impensabili solo dieci anni fa. Cosa avrebbe detto delle Strategie di sviluppo che portano nuovi indirizzi nella scuola, all’Albert, come leggerebbe queste crisi, climatica e istituzionale, pandemica e sociale. Cosa avrebbe detto lo dobbiamo leggere nell’eredità che è nella comunità degli studenti e dei docenti dell’Albert.

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