SCUOLABUS E BILANCI COMUNALI. UNA BATTAGLIA GIUSTA. VINTA

Abbiamo fatto una battaglia. Una delle molte che i Comuni intraprendono, portano avanti, lottando, scrivendo, qualche volta scendendo in piazza, ricorrendo ad atti politico-istituzionali. L’abbiamo vinta.

Tutti gli Enti locali hanno accolto positivamente l’inserimento nel Decreto Scuola, approvato (“salvo intese”) nella serata di martedì 7 agosto 2019 dal Consiglio dei Ministri, della norma che permette ai Comuni di finanziare, interamente o parzialmente, il servizio scuolabus.

È il risultato di una mobilitazione nazionale dei Comuni, in particolare piccoli e montani, che hanno scritto lettere ai Parlamentari e ai Ministri Bussetti e Toninelli. Il Decreto andrà in Gazzetta Ufficiale solo a fine agosto e dovrà essere convertito. Ma il primo importante passo è stato fatto. Ringrazio Deputati e Senatori che nelle ultime tre settimane hanno ascoltato i Comuni che hanno chiesto di modificare la norma vigente che avrebbe impedito il cofinanziamento, lasciando l’onere del servizio interamente alle famiglie. Nelle aree montane lo scuolabus è un servizio imprescindibile, per portare bambini e ragazzi verso scuole primarie e secondarie. E ricordo anche che sarebbe stato assurdo vedere nuove sentenze della Corte dei Conti come quella successiva all’ultima in risposta al Comune di Biandrate e poi interventi di revisori dei conti dei Comuni volti a impedire l’impegno decisivo degli Enti con stanziamenti già peraltro nei bilanci comunali 2019. Come Uncem avevamo scritto a tutti i Comuni dicendo di andare avanti, andando oltre norma e sentenza. Tantissimi Sindaci hanno inviato lettere al Governo. Ora questo provvedimento apre nuovi scenari, di buon senso e attesi da tutti. Sugli scuolabus apriamo a settembre un ragionamento politico e operativo più ampio per evitare che sui pullman gialli sia impedito di salire a utenti diversi dagli studenti. Nei nostri Comuni alpini e appenninici, quei mezzi sarebbero infatti fondamentali anche per residenti, terza età, famiglie, turisti. A oggi non li possono usare. Va modificata la norma in accordo con la Motorizzazione, il Ministero dei Trasporti e le Regioni.

Nessun commento

Il form commenti è chiuso al momento.